sabato 14 marzo 2009

I musicisti inglesi: «Scaricare è legittimo»

Gli artisti divulgano il loro «manifesto ideologico» con l’intento di gestire direttamente i propri diritti

Robbie Williams (Ap)«It’s not a crime to download» (scaricare non è un crimine): parole di Billy Bragg, artista folk inglese che ricordiamo fin dai tempi della Thatcher per il proprio impegno politico e che parla a nome dei 140 musicisti e gruppi britannici della Featured Artists Coalition, nata con l’intento di prendere una posizione autonoma rispetto ai cambiamenti intervenuti nella distribuzione musicale ai tempi di internet e con la volontà di combattere lo strapotere della case discografiche.
LA COALIZIONE DEGLI ARTISTI - Robbie Williams, Annie Lennox, Billy Bragg, David Rowntree dei Blur, David Gilmour dei Pink Floyd, i Verve, Ed O'Brien dei Radiohead: sono solo alcune delle rockstar inglesi che hanno dato vita alla Featured Artists Coalition che, giunta al suo debutto ufficiale, divulga le proprie posizioni raccogliendole in sei punti fondamentali, uno dei quali è la ferma convinzione di non voler criminalizzare gli utenti che scaricano musica illegalmente. Il punto fondamentale del manifesto degli artisti è che i diritti di sfruttamento delle opere restino nelle mani dei musicisti e che l’utente che scarica musica non è un ladro.
YOUTUBE E GLI ALTRI - Annie Lennox, che non ha potuto presenziare l’incontro, ha mandato un proprio messaggio di supporto, cui si è unita anche la voce di Peter Gabriel, David Gray, Fran Healy dei Travis, Nick Mason dei Pink Floyd e Mick Jones dei Clash: una richiesta corale alle major affinché smettano con le loro politiche punitive nei confronti dei pirati online. L’appello è rivolto anche al ministro delle comunicazioni britannico Lord Carter, il quale aveva proposto pene severe per i downloader: secondo gli artisti britannici non è più tempo di criminalizzare i consumatori e sarebbe il caso che siti come MySpace o Youtube remunerassero i gruppi musicali quando utilizzano la loro musica a fini pubblicitari, mentre è giusto cedere gratis la musica ai propri fan attraverso Youtube e altri servizi. La pirateria musicale continua a dar del filo da torcere all’industria musicale e mentre in Francia c’è addirittura chi vuole bloccare la connessione a chi scarica musica al di fuori della legge, i protagonisti veri della musica fanno sapere di essere dalla parte della gente comune e che, a fronte di un cambiamento senza precedenti della fruizione musicale, sono le case discografiche e i protagonisti del business a dover rivedere alcune regole.

Dal corriere della sera, un articolo di Emanuela Di Pasqua

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