sabato 7 giugno 2008

Berlusconi sale al Vaticano e il papa scende a palazzo Chigi

Il sogno berlusconiano si è compiuto: sulla via del monte Quirinale, il governo peggiore della storia italiana ha ricevuto la Cresima, officiante papa Benedetto XVI. Che clima primaverile e bucolico! Solo Virgilio avrebbe potuto celebrare l’idillio amoroso aggiungendo una undicesima bucolica alle dieci già esistenti. Che aria distesa! Se si chiudeva l’audio della tv (di Stato) era facile immaginare Melibeo e Titiro che descrivono il dolce tramonto romano, mentre umile e gaio si eleva nel terso cielo dell’Urbe il fumo dei camini! Che « clima cioioso» e festante per la nuova èra italo-vaticana. Il Tevere è ora biologico e le sue acque si possono bere tranquillamente senza più pericolo. La consacrazione e l’incoronazione hanno avuto successo e tutti vissero felici e contenti per la perfetta sintonia di vedute tra Governo e Vaticano. Firmate le transazioni economiche ancora sospese, come le scuole private, rimosso ogni sospetto di autonomia dello Stato, seppellita la nozione stessa di laicità, non ci resta che farci tutti preti e suore e finire gli ultimi giorni in convento o in sacrestia.

Berlusconi, dunque, è apparso al papa in tutta la lunghezza della sua piccola statura (dicono le cronache che per l’occasione abbia rinforzato i tacchi), fiato trattenuto per esprimere i pettorali, segno deciso di un governo decisionista. Come in tutti gli idilli, c’è un «però»: nessuno, però, si fidava del capo Narciso per lasciarlo solo col papa. Per la prima volta nella storia bimillenaria della diplomazia vaticano, il presidente italiano del consiglio dei ministri è accompagnato e assistito, anche durante l’udienza privata, da Gianni Letta, il cardinale Richelieu del caso. Tutti avevano paura del Narciso e delle sue solite gaffes. Il papa temeva che lo abbracciasse e dichiarasse di essere suo convivente di fatto. La curia aveva paura che si sedesse al posto del papa e si auto-proclamasse «Dio che manda in missione i suoi apostoli di partito». La casa pontificia che si travestisse da papa e presentasse il Benedetto come suo autista, oppure che scambiasse qualche prelato effeminato per una donna e la «distendesse» lì nei sacri palazzotti. Era necessario che l’uomo fosse guardato a vista con un cane da guardia accanto. Dicono le indiscrezioni che Gianni la Guardia avesse uno spillone per prevenire e, extrema ratio, una pistola da tasca per farlo fuori in caso di irreparabile necessità. Tutto però è andato bene: per il papa che ha ricevuto le chiavi del governo d’Italia, per Berlusconi che ha visto pompare il suo «super-ego» insaziabile, per tutti tranne che per l’Italia che ora dovrà pagare i conti a saldo.

Apprendiamo con compunto interesse che il cane da guardia, Mons. Gianni (per gli amici e la Segreteria di Sato), è stato insignito delle infule di «Gentiluomo di Sua Santità». Ora sappiamo che non vi sono solo atei devoti, ma anche atei gentiluomini di là e di qua dal Tevere. Questa nomina è significativa perché esprime una duplice fedeltà: il Gentiluomo del papa è anche sottosegretario del presidente del consiglio. A molti è sfuggita la mossa: ora a Palazzo Chigi governa Berlusconi che è governato dal Gianni-Richelieu, che è nominato Gentiluomo dal papa per conto del quale governa il governo delle banane. Las sua prossima nomina sarà: cardinale di Santa Ratzingheriana Chiesa.

Ci sentiamo completamente estranei a questa euforia e a questa, almeno per noi, invereconda sceneggiata: un papa che consacra un uomo come Berlusconi sarà certamente un capo di Stato che fa i suoi interessi, ma cessa di essere un Pastore (anche tedesco) in difesa del bene comune del suo popolo. Avrebbe dovuto dirgli: Non licet che tu ti arricchisca sulle debolezze della gente; non licet che tu vada in guerra; non licet che tu abbia fatto eleggere inquisiti e condannati anche per reati di mafia; non licet che un papa che è padre dei poveri e degli immigrati si presenti alle tv con te accanto: prima vai, vendi quello che hai, dàllo ai poveri, poi vieni e seguimi. Avrebbe dovuto, ma non lo ha fatto. Nonostante ciò, a noi non interessa la diplomazia, o il protocollo o la ragion di Stato, a noi interessa la simbologia dei gesti che parlano più di ogni discorso. Papa Giovanni, nel giorno dell’inizio del suo pontificato (28 ottobre 1958) disse: «Le altre qualità umane, la scienza, l’accorgimento, il tatto diplomatico, le qualità organizzative, possono riuscire di completamento per un governo pontificale, ma in nessun modo possono sostituire il compito di pastore».

di don Paolo Farinella


10 commenti:

Anonimo ha detto...

e che dire del regalino della "croce da pettorale, in oro tempestato di diamanti e topazi"?? Ogni volta resto allibito...
w gli ordini mendicanti!

Anonimo ha detto...

aaaMMMarcoooo.... fatte li cazzi tui

Anonimo ha detto...

al caro don paolo farinella (le maiuscole e le minuscole non sono a caso), chiunque esso sia, consiglio di stare un po' tranquillo, di non blaterare insensatezze. Quell'articolo è veramente molto stupido e dannoso per la verità (non per la Chiesa o il Papa che possono continuare serenamente la loro opera).

Unknown ha detto...

non mi sembra nè stupido nè dannoso dire un po' di verita ogni tanto, e non interessa proprio a tutti che l'attività della chiesa e del papa (le minuscole non sono a caso) si possa svolgere in modo sereno, ma come al solito questo a voi non interessa

Anonimo ha detto...

portate prove che il papa vive nello sfarzo e soprattutto portate prove che la chiesa non aiuta più poveri lei in un anno di quanto abbiano fatto i partiti di sinistra dalla loro nascita a oggi e poi parliamo di verità.

Anonimo ha detto...

c'è un bellessimo libro di Curzio Maltese che si intitola "La Questa" che ti spiega dettagliatamente tutto questo.
Leggilo potresti imparare qualcosa !!!

Anonimo ha detto...

certo.. ma io ho detto prove, non calunnie. Io darei una letta al codice Da Vinci.. Trovami un'organizzazione, un'associazione o altro che faccia più bene ai poveri della Chiesa Cattolica poi ne parliamo

Anonimo ha detto...

oh prode Anonimoa del 19 giugno......
carissimoa Amicoa mio e di tutti, che Iddio Ti benedica.
Solo ora mi accorgo della Tua osservazione quanto mai acuta e puntuale e mi sentirei maleducato a non risponderTi :)
E' un evento di portata pubblica e in quanto tale si espone al commento dell'opinione pubblica :) ti ricordi nel Settecento? :) No?
Eeeeh beh dai, capita a tutti :D
Insomma, per farti capire meglio, sono cazzi di tutti se il presidente del consiglio che è anche il mio presidente fa un regalo a ratzy <3 per cui sono anche cazzi miei e dico quel cazzo che mi pare, hai capito, cazzo (vocativo)? O non hai capito un cazzo? Cazzo!

Pax et bonum e tanti cazzi

P.S.: Mi sta molto sul cazzo quando qualcuno si rivolge a me in quel tono del cazzo, tanto più quando non mette una cazzo di firma. Hai capito cazzo?

Anonimo ha detto...

da quel che scrivi.. ho solo capito che ti piace molto il cazzo!

Anonimo ha detto...

ahahah sei simpatico :)
adesso capisco!!!!! no no se non ti firmi per quello vai tranquillo che mi piace la figa!! ;)

cmq ti sarei grato se riportassi la discussione su binari razionali perchè se continui di questo passo voglio dire, mi darà molto fastidio, ma non rispondo più perchè è una perdita di tempo e perchè davvero se no sto blog va a rotoli. Cioè va beh sei simpatico, è anche un divertimento insultarsi un po' mentre fai una pausa dallo studio però a un certo punto.........